Martedì 30 Aprile 2024

Il cuore non basta, gli All Blacks travolgono Italrugby

La Nuoza Zelanda ha dominato fino al 68-10 finale

Un momento del match (LaPresse)

Un momento del match (LaPresse)

Roma, 12 novembre 2106 - Italrugby travolta dalla Nuova Zelanda nel primo dei tre Credit Agricole Cariparma Test Match di novembre. Davanti agli oltre 60mila spettatori dell’Olimpico di Roma, gli All Blacks hanno dominato sino al 68-10 finale (35-3 nel primo tempo). Di Boni, nella ripresa, l’unica meta della Nazionale di O’Shea. Gli azzurri saranno di scena sabato prossimo al ‘Franchi’ di Firenze contro il Sudafrica, poi sabato 26 all’Euganeo di Padova contro Tonga.

Nessuno chiedeva agli azzurri di battere i ‘Tuttineri’, reduci dallo storico ko di Chicago contro l’Irlanda. Di certo, però, al neo ct O’Shea si chiedeva quantomeno un’Italia concentrata e ringhiosa. Non che gli azzurri non abbiano provato a mettere in pratica i desiderata del coach, ma l’ennesimo ko così pesante getta un’altra cappa sull’ovale tricolore, lontano anni luce dai maestri e chissà quanto in grado di competere degnamente nel Sei Nazioni.

Il tabellino è impietoso: dieci mete (cinque per tempo) ad uno per gli ospiti, che presentano al calcio un Cruden infallibile e giustamente eletto Mvp dell’incontro. Gli All Blacks fanno capire subito di essere di un altro pianeta e ogni volta che forzano trovano gli spazi giusti per trafiggere la retroguardia di casa, che cade subito sotto i colpi di Fekitoa, Faumuina, Tuipolo, Dagg e Crockett.

Di Canna il piazzato del momentaneo 3-7, mentre la prima frazione va in archivio sul 35-3 per la Nuova Zelanda.Che, nella ripresa, fa ancora il bello e cattivo tempo, andando a segno con Luatua, Fekitoa, Dixon, Ioane e Naholo. L’Italia ha il merito di tenere fisicamente e di non perdersi d’animo, siglando anche una marcatura al 28’: intercetto di Gori e sgroppata sull’out destro di Boni, che puà depositare in tutta serenità. Allan trasforma il temporaneo 10-54. Ovviamente non è tutta da bocciare la nuova Italia di O’Shea, giovane e tatticamente diversa dalle versioni del passato, più attenta al possesso palla che alla velocita’ d’esecuzione. Un’impostazione che necessita di tempo e i cui frutti difficilmente si vedranno in questo trittico novembrino che vedrà l’Italia sfidare ancora prima il Sudafrica e poi Tonga. Per ora, è stato ufficialmente varato il nuovo corso.